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5 miti da sfatare su alimentazione ed allenamento

di Franca Molluzzo

Oggi vedremo insieme di fare un po’ di chiarezza su qualche falso mito riguardante alimentazione e fitness. Se è vero che al giorno d’oggi reperire informazioni è più facile grazie al web è anche vero che spesso bisogna riuscire a distinguere fake news e non. 
Alimentazione e fitness sono stati per anni terreno fertile per le cosiddette “bufale” e ancora oggi molte di loro sono ben radicate e dure da sconfiggere nell’immaginario collettivo. Ma vediamone alcune e parliamone un attimo insieme per portare un po’ di chiarezza.


Mangiare integrale fa dimagrire?

NO, per quanto consumare cibi integrali abbia numerosi vantaggi non sono questi a far dimagrire, e non è la pasta non integrale ad esser la colpevole di un aumento di peso o del fallimento di una dieta. Nel dimagrimento entrano in gioco diversi fattori e ad avere il ruolo più importante è il deficit calorico, che è assolutamente indipendente dal fatto che la pasta sia integrale o meno. Il vantaggio nel consumo di cibi integrali è l’apporto di fibre che agisce sulla regolazione intestinale, sull’assorbimento dei nutrienti, sul controllo della glicemia e sul donare un “effetto sazietà” maggiore e più duraturo nel tempo. Tutti vantaggi che permettono di gestire e controllare al meglio la propria alimentazione ma è sempre e solo il deficit calorico che fa dimagrire e non va dimenticato che un abuso di prodotti integrali può causare malassorbimento e disturbi addominali e gastrici. 


Eliminare il grasso localizzato è possibile?

NO. Sarebbe bello poter perdere grasso a comando e negli esatti punti che più ci interessano ma il nostro corpo per quanto sia una macchina perfetta ha dei limiti, e uno di questi è il non avere gli strumenti adatti per dire dove e quando perdere grasso (sarebbe bellissimo ma puramente utopico). Il deficit calorico e un buon lavoro metabolico permettono di perdere grasso ma per quello più ostinato e per i punti “ostici” - che in ciascuno di noi possono essere diversi - ci vorrà più tempo e più costanza in allenamento e dieta. Fare mille esercizi per gli addominali non farà andare via l’adipe sulla pancia, come mille dips non faranno andare via il grasso sulle braccia.


Se non sudi vuol dire che l’allenamento non funziona? Se non corri non dimagrisci?  

NO. Sudare significa semplicemente che il nostro corpo sta espellendo liquidi e insieme ad essi elettroliti e altri microrganismi. Questo ci farà perdere sì anche del peso ma sarà momentaneo e verrà riacquisito non appena il nostro corpo sarà di nuovo idratato. Quindi pesarsi dopo aver corso è quanto di più inutile e fuorviante si possa fare. Un allenamento cardio sarà un ottimo alleato nel dimagrimento se sarà coadiuvato da una sana alimentazione e con essa si verrà a creare il deficit calorico necessario affinché questo avvenga, ma non è il sudore il termine di paragone tra un allenamento funzionale e uno non funzionale. Anche in palestra si possono fare allenamenti più “aerobici” che garantiscono un aumento del dispendio calorico e che portano anche i vantaggi di un allenamento con sovraccarico lavorando in modo efficiente sulla massa magra e una conseguente ottimizzazione del metabolismo.


Bere acqua calda e limone la mattina fa dimagrire? 

NO. Chi di voi non ha letto un articolo a riguardo? Penso che i fortunati siano davvero pochi. Qui non mi dilungherò molto ma mi limiterò a dire che per quanto sarebbe stato bello e interessante acqua e limone non sono in grado di aumentare la termogenesi nel nostro corpo. Aggiungerò anche che un abuso di questa combinazione di elementi a digiuno potrebbe sul lungo periodo portare ad un danno dello smalto dentale e a disturbi gastrici. 

L’ananas aiuta a bruciare grasso?

NO. Penso che facendo un sondaggio anche questa credenza risulterebbe molto diffusa, forse più di quanto ci aspetteremmo. Questo falso mito nasce da degli studi fatti sulla Bromelina, una sostanza che è contenuta anche in alcune parti dell’ananas (maggiormente nel gambo), che si è scoperto avere effetti benefici sulla salute dell’uomo. A differenza di quanto si possa però immaginare la quantità di bromelina utilizzata per questi studi, e necessaria affinché tali effetti si manifestino, non è di certo la quantità presente nelle porzioni di frutta che verrebbero normalmente consumate e, specifica non di poco conto, il suo assorbimento a livello intestinale è solo del 40%. 

Il mondo social ha velocizzato la comunicazione e la possibilità di condividere e comunicare da parte di chiunque sul web ma ha fatto sì che si arrivasse ad una situazione di sovrabbondanza di informazioni che ha generato sempre più confusione. Informarsi, trovare le giuste fonti, conoscere e capire sono gli unici strumenti che ognuno di noi ha per combattere questa disinformazione.

 

Franca Molluzzo alias Hungry Franky
Personal Trainer e Foodblogger. Dispensatrice di ricette sane e allenamenti personalizzati.